Buongiorno, bentornato nella fanzine digitale di Lunetta11.
The moony files è la newsletter dedicata alla nostra arte, ai nostri artisti e al nostro territorio.
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People from Lunetta - Pianeta Fresco a Parma, un progetto di Giorgia Ori e Erika Gaibazzi
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Qualche mese fa siamo andati a trovare le nostre amiche di OTTN Project a Parma, volevamo vedere con i nostri occhi un progetto che già in versione digitale sembrava talmente avveniristico e folle che ci sentivamo sintonicamente attratti: una villa del settecento completamente da ristrutturare in un piccolo paese nella campagna parmense, un luogo collettivo in cui far dialogare arte, scienza, natura e territorio. E ci siamo trovati di fronte ad un Pianeta Fresco di nome e di fatto, per idee e spirito oltreché per atmosfera.
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Oggi abbiamo raggiunto una delle ideatrici e fondatrici per farci raccontare meglio il progetto. Pianeta Fresco “è un progetto complesso”, dice subito Giorgia Ori. “È un centro culturale, qualcosa di fisico al centro del territorio e sarà anche altro. Si sviluppa all’interno di una villa settecentesca in provincia di Parma, all’interno di un paese di neanche quattrocento abitanti, proprio in campagna bassa. Ci piacerebbe che si stabilisse un contatto di relazione con le realtà più rurali, anche al di là dell’arte quindi, i mestieri più professionali e artigianali, anche con persone anagraficamente diverse. Insomma si basa e vuole racchiudere la complessità del nostro presente.” Residenza d’artista, dialogo con fauna e flora, sala studio e libreria, orto, laboratori, scambio generazionale. Complesso e ambizioso, Pianeta Fresco è anche un progetto che leggendone le caratteristiche non può che far sognare chi ama arte, natura e l’armonia fra le due cose.
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Ma è soprattutto un progetto in divenire, che un team di persone (tutte ragazze under 35) sta lavorando duramente per realizzare. “Sono due anni che studiamo e ragioniamo per fare questa cosa. La nostra associazione è sempre stata mobile, non ci piaceva avere delle radici fisse. Invece crescendo e maturando abbiamo iniziato a pensare di volerne mettere, costruire qualcosa che abbia un impatto misurabile; lavorare su un territorio in questo senso ti fa capire direttamente l’impatto che stai avendo. Negli ultimi anni abbiamo realizzato che l’ambiente che ci circonda influisce molto sul nostro benessere.” Una necessità che si collega molto direttamente ai nostri tempi. “Penso che gli anni della pandemia ci abbiano fatto capire che la crescita individuale è inutile se non c’è n’è una collettiva. Si dice che l'arte ti rende una persona migliore, ma se l’ambiente in cui vivi sta andando in malora a cosa serve? Immaginiamo Pianeta Fresco come un luogo dove coltivare questo benessere collettivo. Quindi non solo arte ma anche riti di collettività, come una volta.”
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Un’impresa complessa, che richiede chiaramente fondi, organizzazione e tempo. “Abbiamo avviato un crowdfunding non tanto per i soldi (quelli li stiamo trovando e cercando in mille altri modi) ma perché vogliamo che sia un progetto partecipato fin da subito, infatti quello che chiediamo copre pochissimo rispetto a quanto serve. Il messaggio che vogliamo far passare è: non c’è un centro culturale nel nostro territorio, ce n’è tanto bisogno e vogliamo costruirlo insieme a voi. Stiamo provando a spronare le persone a capire quanto sarebbe importante avere questo luogo.” Una location per altro speciale in partenza, scintilla fondamentale per la decisione di imbarcarsi in un progetto così complicato. “Lo spazio ha un’energia tutta sua, è una cosa fondamentale questa da capire, ha una sua vita. È stata un dono di Giuseppe Cerventi a suo figlio Antonio. Lui Maria Luisa d’Austria lo aveva indicato per il ducato di Parma, nella villa ci passò anche con il marito Napoleone. Cerventi è stato un filantropo del diciottesimo secolo che ha aperto tantissime aziende, perfino una scuola di arte per ciechi - era molto avanti. Una persona amata in tutta Europa. Oggi è una villa che appartiene ai contadini che hanno i campi intorno ma è rimasta abbandonata. La scintilla per il progetto è stato proprio il luogo fisico, è una magia percepibile a cui noi ci mettiamo a servizio. Diventando ancora più specifici, i platani secolari del Settecento che circondano la villa forse sono stati la cosa che ci ha definitivamente fatto innamorare dell’idea.”
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La natura, si è capito, è parte imprescindibile del tutto, anzi forse il vero punto di partenza. “Sulle residenze, vogliamo ospitare persone e professionalità diverse. Tutti i progetti espositivi che stiamo immaginando non sono all’interno ma all’esterno in comunicazione con le altre specie, animali e vegetali. Non abbiamo interesse nel chiudere l’arte all’interno dello spazio.” Per realizzare l’aspetto di direzione artistica è stata messo su un dream team tutto femminile “il comitato scientifico che ci aiuterà nella direzione artistica è composto da Ariane Koek, Valeria Facchin e Phoebe Tickell”.
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Questo della componente femminile è un tema importante, un vero e proprio motore fondamentale del progetto. “In quanto giovani donne veniamo costantemente denigrate, è qualcosa di sistemico. Questa cosa non ci abbatte anzi, ci fa capire che un posto come questo è ancora più importante, per avere pari opportunità ma anche solo per parlare da un punto di vista di uguaglianza vera. Il gender gap in Italia è ancora folle, a Parma lo vediamo giornalmente ai tavoli in cui ci sediamo. La diversità dei nostri valori è uguale, la diversità ha un enorme valore è quella che vogliamo coltivare".
Trovi qui la campagna crowdfunding e qui il profilo instagram.
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Local Tips - San Benedetto Belbo, paese fenogliano. Una intervista al sindaco Emilio Porro
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Il 2022 è l’anno in cui si celebrano i cento anni dalla nascita di Beppe Fenoglio. Nato ad Alba nel 1922, il partigiano e scrittore italiano, tra i più importanti intellettuali del ventesimo secolo italiano, aveva in San Benedetto Belbo la sua Zante: un luogo del cuore elettivo comparso in numerosi passaggi delle sue opere. Ma anche a prescindere da Fenoglio, San Benedetto Belbo è un piccolo gioiello dell’Alta Langa con cui Lunetta11 è felice di iniziare quest’anno un’affiatata collaborazione in vista del ricco programma espositivo che stiamo preparando per voi per il prossimo Settembre.
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1° edizione in collana Nuovi Coralli Einaudi, 1974
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Per tutti questi motivi abbiamo deciso di raggiungere proprio il sindaco di San Benedetto Belbo, Emilio Porro, primo cittadino attento osservatore del territorio e con a cuore le sue tematiche culturali. “San Benedetto è il paese fenogliano per eccellenza. L’ottanta per cento dei suoi scritti è ambientato qui o comunque ne parla.” Effettivamente da San Benedetto parte e torna Agostino il protagonista de “La Malora”, qui sono ambientati alcuni dei racconti di Langa più intensi e significativi come “Un giorno di fuoco”, “Superino”, “Pioggia e la Sposa”, “Il gorgo”, “L’affare dell’anima”, “Il signor podestà", “La novella dell’apprendista esattore” oltre che il racconto a sfondo resistenziale “Nella valle di San Benedetto”. “Fenoglio è chiaramente molto considerato. Noi abbiamo il dovere di rendere merito a questa considerazione come paese elettivo in cui veniva da ragazzino ospite della zia paterna. Qui ha conosciuto gli amici e ne ha parlato per tutta la vita. È un onore e un dovere quello di farsi megafono; stiamo facendo delle cose per invitare le persone a riflettere e leggere i suoi libri; ad esempio stiamo recuperando la Censa di Placido che è un luogo storico oltre che letterario”.
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1° edizione Einaudi, 1969
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La Censa, ovvero il vecchio spaccio e osteria del paese di proprietà proprio di Placido Canonica (nomen omen insomma), un grande amico di Fenoglio e storico personaggio locale, memoria storica e affabulatore. “Oltre alla censa abbiamo delle camminate letterarie che si chiamano ‘Camminando con Fenoglio’. L’idea è di fare arte nel paese ma anche nei luoghi letterari in campagna vicino a chiesette etc. Fenoglio ha scritto molto in questi luoghi descrivendone spesso anche il paesaggio, che nella sua poetica è essenziale.” Proprio per questo il nostro progetto “Pietre Volanti” (che porta gli artisti scelti da Lunetta ad esporre nei luoghi topici del nostro territorio, l’anno scorso in diverse chiese e cappelle) è pronto a far incontrare l’arte con il territorio e si intreccerà perfettamente con le intenzioni del sindaco e con gli itinerari delle passeggiate. Luoghi che oggi come allora colpiscono e non possono lasciare indifferenti per un motivo ben preciso, secondo il sindaco: “quello che ha colpito Fenoglio allora è quello che colpisce anche oggi, ovvero l’autencità dei luoghi. Nonostante il super sviluppo della Bassa Langa legato alla cultura vinicola, l’Alta Langa è rimasta autentica. Luoghi anche difficili e di sofferenza ma oggi antropologicamente intatti, immersi nella natura, con piante secolari, camminate di sentieri, animali ovunque. Un’ultima frontiera.”
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1° edizione, Supercoralli Einaudi, 1968.
Risvolto di copertina di Calvino (non firmato)
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Una dicotomia, questa tra bassa e alta Langa, che invece di innescare ostilità secondo il sindaco si completa a vicenda, in una sorta di Yin e Yang piemontese. “La dualità tra alta e bassa langa è positiva: il turista che cerca l’esperienza più turistica, food ecc. sta in Bassa Langa, poi viene da noi perché cerca altro, diventa un totale di dieci giorni di collaborazione. Loro vedono bene la nostra autenticità, noi il loro approccio al turismo di massa.” In ogni caso l’Alta Langa, come abbiamo spesso sottolineato nelle precedenti puntate della nostra newsletter, ha anche subito un fenomeno di ripopolamento interessante, spesso legato allo sviluppo di progetti particolari. “Sì sono venute molte persone a vivere qui, con rispetto. Le cascine con prato sono state vendute tutte negli ultimi anni. Per ora i centri storici non sono proprio gettonati ma anche ora questi stanno iniziando. Progetti come Lunetta si inseriscono molto bene, benissimo, in tutto ciò. Le persone che sono attente alla natura sono anche attente alla cultura e all’arte.”
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Video Killed the Radio Star - Albi Scotti
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Albi Scotti è un giornalista, dj, produttore, speaker e conduttore radiofonico, da anni responsabile web e editor in chief di DJ Mag Italia. Una figura poliedrica la sua, che sa muoversi tra media, epoche e generi diversi; una capacità di adattamento che ne ha fatto un punto di riferimento e di rappresentanza per la scena clubbing italiana.
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Chi meglio di lui dunque per consigliarci un video musicale per la nostra rubrica? Albi non si è fatto pregare e ci ha prontamente girato “Gosh” di Jamie xx. Un video girato dal francese Romain Gavras, noto per aver curato anche il video di Kanye West "No Church in the Wild”, quello di MIA "Bad Girls”; oltre che "Stress" di Justice e "Born Free" di MIA, entrambi giudicati controversi per la loro rappresentazione della violenza. Albi ha aggiunto come “questo non è il mio video preferito in assoluto ma è sicuramente uno dei più significativi dell’ultimo decennio. Tanto musicalmente quanto per il video, il regista, insomma tutto il team che in quel momento ha creato un’estetica musicale nuova. Sicuramente è uno dei miei pezzi e dischi preferiti degli ultimi anni, di livello veramente mondiale.”
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Due mostre, una a Londra e una a Torino
Summer Unknown
Una personale di Caterina Silva con le sue opere più recenti ha inaugurato proprio ieri nella galleria londinese Bosse & Baum. A cura di Alfredo Cramerotti. Fino al 15 maggio.
Qui tutte le info.
Continuu
Una personale di Cornelia Badelita nella galleria Peola Simondi a Torino. Testo di presentazione di Fabio Cafagna. Fino al 7 maggio.
Qui tutte le info.
Uno studio visit
Giacinto Di Pietrantonio e Federico Palumbo raccontano lo studio di Danilo Sciorilli per il progetto Panorama della Quadriennale di Roma.
Leggi qui.
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